L’orchiectomia: l’intervento chirurgico
L’orchiectomia viene eseguita sotto anestesia generale per garantire il comfort e la sicurezza dell’animale. Prima dell’intervento, il cane viene sottoposto a un esame clinico e, se necessario, a esami del sangue per valutare lo stato generale di salute e ridurre i rischi legati all’anestesia.
Durante l’intervento, il veterinario pratica una piccola incisione nella regione dello scroto o nell’area prepubica (a seconda delle preferenze del professionista). Attraverso questa incisione, i testicoli vengono estratti uno alla volta. I dotti spermatici e i vasi sanguigni che alimentano i testicoli vengono legati con fili di sutura per prevenire sanguinamenti. Dopo la rimozione dei testicoli, l’incisione viene chiusa con punti di sutura, che possono essere riassorbibili o rimossi successivamente.
Quando farla
La castrazione chirurgica può essere eseguita in diversi momenti della vita del cane, in base alla razza, alla taglia e alle esigenze specifiche dell’animale.
Per le razze di piccola e media taglia (come il Beagle o il Jack Russell Terrier), il momento ideale è tra i 6 e i 12 mesi. In questa fase, il cane non ha ancora raggiunto la maturità sessuale, ma è abbastanza sviluppato per affrontare l’intervento. Questo può prevenire comportamenti indesiderati come la marcatura territoriale o l’aggressività.
Per i cani di taglia grande e gigante (come il Labrador o il Pastore Tedesco), è spesso consigliabile aspettare fino ai 12-18 mesi, poiché queste razze hanno una crescita più lenta e una castrazione precoce potrebbe influenzare negativamente lo sviluppo scheletrico. Ad esempio, nei Golden Retriever attendere fino alla fine della crescita può ridurre il rischio di problemi articolari.
In cani adulti o anziani, l’orchiectomia può essere necessaria per motivi di salute, come tumori testicolari, problemi prostatici o ernie perineali. Ad esempio, un Boxer di 6 anni con iperplasia prostatica beneficerebbe dell’intervento per alleviare i sintomi.
In ogni caso, la decisione deve essere personalizzata e basata sulle raccomandazioni del veterinario, che valuterà a seconda dell’età, la salute e il comportamento del cane.
Quanto ci mette un cane a riprendersi dopo la castrazione?
Dopo l’intervento, il cane viene monitorato fino al risveglio dall’anestesia. A casa, è importante seguire le istruzioni del veterinario: il cane potrebbe aver bisogno di un collare elisabettiano per evitare di leccarsi la ferita e di farmaci per il dolore o per prevenire infezioni. La guarigione completa richiede solitamente 10-14 giorni.
La sterilizzazione chimica del cane maschio
La castrazione chimica del cane è una tecnica che mira a sterilizzare l’animale senza intervento chirurgico, utilizzando sostanze chimiche per distruggere o inibire la funzionalità dei testicoli. Questa procedura è meno comune rispetto alla castrazione chirurgica e viene applicata in contesti specifici, come la gestione di popolazioni canine randagie o quando non è possibile effettuare un intervento chirurgico. La castrazione chimica può essere irreversibile o temporanea, a seconda della sostanza e del dosaggio utilizzati. In genere, l’obiettivo è ottenere una sterilizzazione permanente, ma in alcuni casi può essere parziale o incompleta, soprattutto nei cani di taglia grande.
La castrazione chimica viene eseguita mediante l’iniezione di una soluzione specifica direttamente nei testicoli del cane. La sostanza utilizzata, spesso a base di composti come il gluconato di zinco, provoca una reazione infiammatoria controllata che distrugge i tessuti testicolari e interrompe la produzione di spermatozoi e testosterone. L’iniezione viene effettuata da un veterinario qualificato e richiede una preparazione minima rispetto a un intervento chirurgico, in quanto non richiede anestesia generale.
A quale età? Anche per il cane anziano?
La castrazione chimica è indicata in cani giovani o adulti in cui non si desidera una sterilizzazione permanente. Per esempio:
- nei cani di taglia piccola o media (come Beagle o Bulldog Francese), può essere effettuata intorno ai 6-12 mesi, quando il cane è prossimo alla maturità sessuale;
- nei cani di taglia grande o gigante (come Labrador o Alano), la si può considerare dai 12-18 mesi, poiché le razze più grandi richiedono più tempo per completare lo sviluppo fisico.
Può anche essere utile nei cani anziani che non possono sottoporsi a un intervento chirurgico per ragioni di salute, come insufficienza cardiaca o altre condizioni che rendono rischiosa l’anestesia.
Cosa succede al cane castrato?
Dopo una castrazione chimica, il cane subisce cambiamenti legati alla riduzione della produzione di testosterone, l’ormone maschile prodotto dai testicoli. Questo avviene perché la sostanza iniettata distrugge o danneggia i tessuti testicolari, interrompendo la produzione di spermatozoi e ormoni. Gli effetti principali includono:
- Sterilità: il cane non sarà più in grado di riprodursi.
- Comportamento: la riduzione del testosterone può diminuire comportamenti legati agli ormoni, come la marcatura territoriale, l’aggressività e la tendenza a scappare per cercare femmine in calore. Tuttavia, questi effetti possono variare.
- Aspetto fisico: i testicoli possono ridursi di dimensione ma non vengono rimossi, quindi il loro aspetto esterno rimane.
La castrazione farmacologica: in che cosa consiste
La castrazione farmacologica del cane, nota anche come sterilizzazione temporanea ormonale, consiste nell’utilizzo di farmaci per ridurre o bloccare la produzione di testosterone e spermatozoi. Questo metodo è reversibile e si basa principalmente sull’utilizzo di impianti sottocutanei contenenti sostanze come la deslorelina, un analogo dell’ormone che regola la funzione testicolare.
L’intervento è semplice e non invasivo: il veterinario inserisce un piccolo impianto, simile a un microchip, sotto la pelle del cane, solitamente nella zona del collo o tra le scapole. L’impianto rilascia lentamente il farmaco, che agisce sull’asse ormonale sopprimendo la produzione di gonadotropine, riducendo così i livelli di testosterone nel sangue.
Quando castrare un cane?
Nei cani di taglia piccola come il Maltese o il Carlino, può essere effettuata intorno ai 6-12 mesi, quando sono prossimi alla maturità sessuale, per verificare l’effetto sugli atteggiamenti come la marcatura o l’aggressività. In cani di media taglia, come il Border Collie o il Cocker Spaniel, si consiglia tra i 12-18 mesi, per valutare il comportamento una volta completato lo sviluppo. Infine, per cani di taglia grande come il Pastore Maremmano o il Rottweiler, può essere effettuata intorno ai 18 mesi, per evitare di interferire con lo sviluppo scheletrico dell’animale.
Come cambia il cane maschio dopo la castrazione?
Dopo la castrazione farmacologica, il cane maschio subisce cambiamenti temporanei dovuti alla riduzione del testosterone. Questi effetti possono variare in base all’età, alla razza e al comportamento preesistente del cane, ma generalmente includono:
- Riduzione dell’aggressività: nei cani con tendenze aggressive legate agli ormoni, si può osservare una diminuzione della reattività verso altri maschi o situazioni di competizione.
- Meno marcatura territoriale: la frequenza e l’intensità della marcatura con l’urina possono diminuire.
- Riduzione dell’interesse verso le femmine in calore: il cane diventa meno attratto dalle femmine e tende a non cercarle attivamente.
- Comportamento più tranquillo: alcuni cani diventano più rilassati e meno propensi a scappare o a mostrare comportamenti impulsivi.
- Riduzione del volume testicolare: i testicoli possono ridursi leggermente di dimensioni, ma restano presenti, poiché non vengono rimossi.
- Diminuzione dell’odore corporeo: in alcuni casi, il caratteristico odore maschile può attenuarsi.
Perché è meglio castrare un cane maschio?
Uno dei principali vantaggi della sterilizzazione è la prevenzione di diverse malattie. La castrazione chirurgica, essendo definitiva, elimina completamente il rischio di tumori testicolari, una patologia frequente nei cani maschi anziani. Inoltre, tutte le forme di sterilizzazione riducono significativamente la probabilità di problemi alla prostata, come l’iperplasia prostatica benigna, che può causare difficoltà urinarie e infezioni.
Dal punto di vista comportamentale, la castrazione può attenuare comportamenti indesiderati legati agli ormoni, come l’aggressività verso altri maschi, la marcatura territoriale e la tendenza a scappare per cercare femmine in calore. Questi miglioramenti variano in base al metodo scelto e alle caratteristiche del cane, ma spesso rendono l’animale più gestibile e sereno.
La castrazione chirurgica è una soluzione definitiva e altamente efficace, ideale per razze come Boxer o Rottweiler, predisposte a problemi prostatici e tumori testicolari. È indicata per chi desidera un intervento unico senza necessità di ulteriori trattamenti. La castrazione chimica, invece, è meno invasiva e temporanea, adatta per situazioni specifiche come il controllo della fertilità o in cani giovani ancora in sviluppo. Razze di taglia grande, come il Pastore Maremmano, possono trarre vantaggio dalla castrazione chimica durante il periodo di crescita, evitando complicazioni scheletriche. La castrazione farmacologica, infine, è reversibile e consente di valutare gli effetti della sterilizzazione prima di optare per una soluzione permanente. Questo metodo è utile per cani attivi e intelligenti, come il Border Collie, per verificare gli effetti sul comportamento.
La sterilizzazione, indipendentemente dal metodo scelto, migliora la qualità della vita del cane e aiuta a prevenire problemi di salute e comportamentali. La scelta del tipo di castrazione deve essere attentamente valutata con il veterinario, considerando età, razza e condizioni specifiche dell’animale.
La castrazione del cane maschio, tuttavia, presenta anche alcuni svantaggi che è importante considerare prima di decidere. Questi aspetti negativi possono variare in base al tipo di castrazione (chirurgica, chimica o farmacologica), alle caratteristiche individuali del cane e alla razza, poiché alcune razze possono essere più sensibili agli effetti collaterali o tollerare meno bene il procedimento.
La castrazione chirurgica, essendo permanente, elimina definitivamente la produzione di testosterone. Questo può comportare effetti indesiderati sul metabolismo, come un aumento del rischio di obesità. La mancanza di testosterone rallenta il metabolismo basale del cane, rendendo più probabile un aumento di peso se non vengono adattate dieta e attività fisica. Alcuni cani, come i Labrador Retriever, sono particolarmente predisposti all’obesità e potrebbero soffrirne maggiormente dopo la castrazione. Inoltre, in alcune razze di taglia grande come il Pastore Tedesco, una castrazione precoce può influire negativamente sullo sviluppo scheletrico, aumentando il rischio di problemi articolari come la displasia dell’anca. Questo perché il testosterone è coinvolto nel controllo della crescita ossea.
La castrazione chimica, pur essendo meno invasiva e temporanea, può causare dolore durante l’iniezione nei testicoli e reazioni infiammatorie locali. Inoltre, poiché i testicoli non vengono rimossi, il cane rimane a rischio di sviluppare tumori testicolari o altre patologie legate a questi organi, rendendo questo metodo meno efficace nella prevenzione delle malattie rispetto alla chirurgica. Razze come i Bulldog Inglesi, che sono predisposte a problemi prostatici e tumori testicolari, potrebbero non trarre il massimo beneficio dalla castrazione chimica.
La castrazione farmacologica, che utilizza impianti ormonali, può causare effetti collaterali temporanei come cambiamenti nell’umore, perdita di energia e diminuzione dell’appetito sessuale. In alcune razze attive e intelligenti come il Border Collie, la riduzione temporanea del testosterone può portare a comportamenti apatici o mancanza di motivazione, il che può influire negativamente sulla qualità della vita del cane. Inoltre, essendo un trattamento reversibile, richiede un monitoraggio costante e un rinnovo periodico, con costi che possono accumularsi nel tempo.
In generale, alcuni cani possono sviluppare problemi emotivi o comportamentali dopo la castrazione, specialmente se l’intervento viene eseguito troppo presto. Cani timidi o ansiosi, come i Levrieri, potrebbero diventare ancora più insicuri a causa della riduzione degli ormoni sessuali, che hanno un ruolo nel sostegno della fiducia. La scelta del tipo di castrazione e il momento migliore per eseguirla devono essere attentamente valutati insieme al veterinario per minimizzare gli svantaggi e garantire il benessere del cane.
Quanto costa castrare un cane?
Il costo della castrazione di un cane maschio in Italia varia in base alla tecnica utilizzata, alla taglia dell’animale e alla regione.
L’orchiectomia costa tra i 120 e i 150 euro per un cane di piccola taglia, circa 250 euro per uno di taglia media e sui 300 euro per uno di taglia grande.
La castrazione chimica, che utilizza impianti ormonali per sopprimere temporaneamente la fertilità, ha un costo inferiore per singolo trattamento, ma può risultare più costosa nel lungo periodo se ripetuta. I prezzi indicativi si aggirano tra i 60 e i 100 euro per trattamento.
La castrazione farmacologica, che prevede l’uso di farmaci per sopprimere la funzione testicolare, è meno comune e i costi possono variare significativamente. È fondamentale consultare il proprio veterinario per ottenere un preventivo accurato basato sulla situazione specifica del vostro cane.
Avere un’assicurazione veterinaria per il proprio cane è fondamentale, specialmente se desiderate castrare il vostro cane affinché sia più gestibile o se la sterilizzazione è necessaria per proteggere la sua salute. Questo tipo di intervento comporta costi variabili, spesso significativi, soprattutto qualora ci siano complicazioni. Inoltre, è particolarmente utile per le analisi pre-operatorie, necessarie per valutare la salute generale del cane, e per eventuali trattamenti post-operatori, come farmaci per il dolore o eventuali cure in caso di infezioni. Per la castrazione chimica e per quella farmacologica, che richiedono trattamenti ripetuti, l’assicurazione può ridurre l’impatto economico a lungo termine. È un investimento per garantire il benessere del vostro cane senza compromettere la vostra stabilità finanziaria. Non vi rimane che scegliere il pacchetto Santévet che fa per voi e il vostro cane!
Come funziona invece la sterilizzazione del cane femmina?
La sterilizzazione del cane femmina è una procedura chirurgica che comporta la rimozione delle ovaie (ovariectomia) o delle ovaie e dell’utero (ovario-isterectomia). L’intervento previene gravidanze indesiderate, elimina il rischio di tumori ovarici e uterini e riduce la probabilità di infezioni uterine (piometra). L’operazione è consigliata per migliorare la salute del cane e, in determinati contesti, per prevenire il randagismo.