Toxoplasmosi: che cos’è e dove la prendono i gatti?
La toxoplasmosi è una malattia causata da un parassita in grado di infettare quasi tutte le specie animali a sangue caldo, compresi i gatti, i cani e gli esseri umani. Tuttavia, il gatto è l’unico ospite definitivo, ovvero l’unico in cui i parassiti completano il proprio ciclo di vita e si riproducono.
Il gatto può infettarsi quando si nutre di roditori e uccelli contaminati o anche ingerendo carne cruda o poco cotta. I gatti randagi e quelli abituati a vivere all’esterno sono dunque più soggetti a contrarre la malattia rispetto a quelli da appartamento.
Toxoplasma gondii
È un protozoo apicomplexa intracellulare obbligato, che si distingue per un ciclo vitale complesso che comprende una fase sessuata, che avviene esclusivamente nell’intestino del gatto, e una fase asessuata, che può verificarsi in numerosi ospiti intermedi, inclusi mammiferi e uccelli.
Nel tratto intestinale del felide definitivo, T. gondii subisce la schizogonia e la gametogonia, portando alla formazione di oocisti non sporulate espulse con le feci. Dopo un periodo di maturazione nell’ambiente esterno (sporogonia), le oocisti sporulate sviluppano al loro interno due sporocisti, ognuna delle quali racchiude quattro sporozoiti, la forma infettante.
Negli ospiti intermedi, l’infezione porta alla formazione di tachizoiti, la forma proliferativa che si moltiplica attivamente all’interno delle cellule, distruggendole e disseminandosi nei tessuti. Successivamente, i tachizoiti si differenziano in bradizoiti, contenuti in cisti tissutali resistenti, localizzate principalmente nel cervello, nei muscoli e negli occhi.
L’abilità di T. gondii di manipolare il comportamento dell’ospite è attribuita alla presenza delle sue oocisti nel sistema nervoso centrale, alterando neurotrasmettitori come la dopamina. Il parassita è noto anche per evadere la risposta immunitaria dell’ospite, assicurandosi la persistenza nell’organismo infetto.
I sintomi nel gatto
Nel mondo felino, questa malattia è spesso asintomatica, il che significa che molti mici possono essere portatori del parassita pur non mostrando segni evidenti. Sebbene la maggior parte dei gatti infetti sviluppi una forma latente di questa patologia, in alcuni casi potrebbero manifestarsi sintomi come ad esempio:
Febbre: aumento della temperatura corporea.
Letargia: diminuzione dell’energia e della voglia di giocare.
Perdita di appetito: il gatto potrebbe smettere di mangiare o mangiare molto meno del solito.
Perdita di peso: conseguenza della diminuzione dell’appetito.
Problemi respiratori: come tosse, difficoltà respiratorie o respirazione rapida.
Disturbi neurologici: come tremori, atassia (mancanza di coordinazione) o persino convulsioni.
Itterizia: ingiallimento delle gengive, della pelle o degli occhi, un segnale che indica problemi al fegato sottostanti.
Problemi oculari: congiuntivite o uveite, che può causare rossore, lacrimazione e dolore oculare.
La toxoplasmosi diventa pericolosa solo se associata ad altre condizioni pregresse (FIV, virus dell’immunodeficienza felina o FeLV, virus della leucemia felina) che indeboliscono già il sistema immunitario, in quanto ne aggrava ulteriormente i sintomi.
In rari casi, la toxoplasmosi può influenzare organi vitali come il cervello, il fegato e i polmoni, portando a complicazioni gravi.
Come si cura la toxoplasmosi nel gatto?
Se i proprietari di gatti temono che il loro felino possa avere la toxoplasmosi, è fondamentale consultare il proprio veterinario di fiducia il prima possibile. Infatti, benché in molti gatti possa manifestarsi in forma lieve, la patologia richiede comunque una rapida risposta e un’adeguata gestione clinica per evitare complicanze, in particolare nel caso di gatti immunodepressi. Se notate sintomi come quelli citati sopra o se credete che il vostro micio possa essere stato esposto al parassita, non esitate a consultare un veterinario.
Dopo aver condotto esami approfonditi, quali test sierologici o analisi delle feci e aver eventualmente confermato la diagnosi, il veterinario potrà prescrivere un percorso terapeutico mirato con antiparassitari e, a volte, antibiotici.
La terapia per la toxoplasmosi
La cura della toxoplasmosi nei gatti di solito implica la somministrazione di farmaci specifici per combattere il parassita Toxoplasma gondii. Tra le opzioni di trattamento più comuni ci sono:
Antibiotici:
● Clindamicina: è il farmaco di scelta per il trattamento della toxoplasmosi nei gatti. Viene somministrata per via orale o iniettata; il trattamento dura solitamente dalle due alle quattro settimane.
● Pirimetamina: spesso utilizzata in combinazione con la sulfadiazina. Questi farmaci inibiscono la replicazione del parassita.
Supporto sintomatico: in alcuni casi, può essere necessario un trattamento di supporto per alleviare i sintomi, con:
● Fluidoterapia: per assicurare l’idratazione, soprattutto se il gatto è debilitato.
● Farmaci antinfiammatori: per ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore.
● Nutrizione di supporto: per garantire che il gatto riceva tutti i nutrienti necessari durante il periodo di recupero.
Monitoraggio: è importante seguire le istruzioni del vostro veterinario riguardo alla somministrazione dei farmaci e sorvegliare attentamente il gatto per identificare eventuali effetti collaterali o segni di miglioramento.
Esiste un vaccino per la toxoplasmosi?
Ad oggi non esiste un vaccino per prevenire l’insorgere di questa malattia nei gatti. La prevenzione della toxoplasmosi si basa principalmente su misure igieniche e di gestione.
Consiglio Santévet
Per ridurre il rischio di infezione, è essenziale adottare alcune precauzioni nella gestione del vostro gatto:
- Alimentazione sicura: date al gatto esclusivamente cibo specifico per animali domestici ed evitate di offrirgli carne cruda o poco cotta, poiché potrebbe contenere il parassita in forma attiva.
- Igiene della lettiera: pulite la lettiera quotidianamente, utilizzate guanti monouso o lavatevi accuratamente le mani.
- Ambiente controllato: limitate l’accesso del gatto all’esterno per evitare che possa cacciare altri animali potenzialmente infetti.
- Controlli veterinari regolari: portate il vostro gatto dal veterinario per visite di routine e controlli specifici.
Il cane può contrarre la toxoplasmosi?
La toxoplasmosi nei cani è meno comune rispetto ai gatti, anche se questi animali possono comunque essere infettati dal parassita Toxoplasma gondii. I cani possono contrarre l’infezione ingerendo cibo o acqua contaminati, o tramite il consumo di carne cruda infetta. Come riconoscere l’infezione nel cane?
I sintomi nel cane
I sintomi della toxoplasmosi nei cani possono variare notevolmente e alcuni esemplari possono non mostrare segni palesi, che possono includere:
Febbre: aumento della temperatura corporea.
Letargia: mancanza di energia e apatia.
Perdita di appetito: diminuzione dell’interesse per il cibo.
Perdita di peso: a seguito della riduzione dell’appetito.
Problemi respiratori: tosse, difficoltà respiratorie o respiro affannoso.
Disturbi gastrointestinali: vomito e diarrea.
Disturbi neurologici: tremori, atassia, convulsioni o cambiamenti comportamentali.
Problemi muscolari: debolezza e dolori muscolari.
Itterizia: ingiallimento delle gengive, della pelle o degli occhi, che possono indicare problemi epatici.
Diagnosi
La diagnosi della toxoplasmosi nei cani si basa su esami clinici, test sierologici e altre analisi:
● Esami del sangue e test sierologici: per rilevare la presenza di anticorpi contro Toxoplasma gondii.
● Esami delle feci: anche se meno comuni, possono essere usati per identificare il parassita.
● Imaging diagnostico: come radiografie o ecografie per identificare eventuali danni agli organi interni.
Trattamento e prevenzione
Il trattamento della toxoplasmosi nei cani solitamente implica l’uso di antibiotici e misure di supporto simili a quelle che abbiamo elencato sopra per i gatti. Per prevenire la toxoplasmosi nei cani, si possono adottare le seguenti misure:
● Evitare carne cruda o poco cotta: dare all’animale cibo specifico per cani o carne ben cotta.
● Igiene: mantenere una buona igiene, lavarsi le mani dopo aver maneggiato carne cruda e pulire regolarmente le ciotole del cane.
● Ambiente controllato: evitare che il cane cacci animali selvatici o entri in contatto con feci di gatto.
Se sospettate che il vostro cane possa aver contratto la toxoplasmosi, è importante consultare un veterinario per una diagnosi accurata e un trattamento appropriato.
La toxoplasmosi nel gatto è contagiosa per l’uomo?
Il rischio di trasmissione dell’infezione da gatti a esseri umani esiste, ma è spesso sopravvalutato.
Comprendere il contesto e le reali probabilità di trasmissione vi aiuterà a sfatare eventuali falsi miti e a ridurre le paure ingiustificate.
Quando un gatto viene infettato per la prima volta da Toxoplasma gondii, può espellere cisti del parassita tramite le sue feci. Questo periodo di escrezione, però, è limitato; spesso è compreso tra una e tre settimane. Dopo questo breve lasso di tempo, il gatto sviluppa una resistenza e raramente espelle di nuovo il parassita, anche qualora sia esposto nuovamente.
Come si trasmette la toxoplasmosi dal gatto all’uomo?
L’uomo può contrarre l’infezione solo se entra in contatto diretto con le feci contaminate, ad esempio maneggiando la lettiera del gatto senza guanti o senza lavarsi accuratamente le mani dopo. Pertanto, pulendo la sabbietta del gatto quotidianamente, si riduce significativamente il rischio di esposizione.
Inoltre bisogna sottolineare che molte persone contraggono la toxoplasmosi non attraverso i gatti, ma per via del consumo di carne cruda o mal cotta contaminata o ancora per l’ingestione di acqua o altri cibi contaminati.
Per proteggersi quindi è altrettanto importante evitare di mangiare carne non adeguatamente cotta e lavare bene e sempre frutta e verdura prima di consumarle. Anche indossare guanti per proteggere le mani quando si eseguono lavori di giardinaggio e lavarsi bene successivamente può ulteriormente ridurre il rischio per la salute, visto che la terra può talvolta essere un luogo di contaminazione.
Se è vero che la trasmissione da gatti a esseri umani è possibile, con le dovute precauzioni e una corretta informazione, potrete convivere con il vostro amico felino senza preoccupazioni e in totale sicurezza.
I sintomi nell’uomo
La toxoplasmosi nell’uomo può manifestarsi in diversi modi a seconda dello stato immunitario dell’individuo. Molte persone infette non mostrano sintomi evidenti, ma quando i sintomi sono presenti, possono variare da lievi a gravi.
● Asintomatico: la maggior parte delle persone infette da Toxoplasma gondii non manifesta sintomi.
In persone con un sistema immunitario sano, i sintomi lievi possono includere:
● Febbre: una leggera febbre può essere presente.
● Linfonodi ingrossati: i linfonodi, specialmente quelli del collo, possono essere gonfi e dolorosi.
● Mal di testa: può manifestarsi un mal di testa persistente.
● Dolori muscolari: dolori muscolari simili a quelli dell’influenza.
● Stanchezza: sensazione di stanchezza e affaticamento generale.
In persone con un sistema immunitario compromesso o nelle donne in gravidanza, i sintomi possono essere più gravi e includere ad esempio:
● Disturbi oculari: come toxoplasmosi oculare, un’infiammazione della retina che può causare visione offuscata, dolore agli occhi, lacrimazione e sensibilità alla luce.
● Problemi neurologici come encefalite, un’infiammazione del cervello che può causare mal di testa, confusione, convulsioni e perdita di coordinazione.
● Problemi motori: tremori, debolezza muscolare e difficoltà di movimento.
● Problemi polmonari: come polmonite, un’infiammazione dei polmoni che può causare tosse, difficoltà respiratorie e febbre alta.
● Problemi cardiaci: come miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco che può portare a sintomi come dolore toracico e aritmie.
Prevenzione di questa malattia
Per prevenire la toxoplasmosi, potete adottate le seguenti misure:
● Igiene alimentare: lavare accuratamente frutta e verdura prima di mangiarla, evitare di consumare carne cruda o poco cotta e bere solo acqua potabile sicura.
● Igiene personale: lavarsi sempre e a fondo le mani con acqua e sapone dopo aver maneggiato carne cruda, dopo aver lavorato in giardino e dopo aver pulito la lettiera del gatto.
● Gestione degli animali domestici: evitare che i gatti caccino animali selvatici, nutrirli con alimenti specifici per animali o carne ben cotta.
Se pensate che il vostro gatto abbia contratto un’infezione da toxoplasmosi, è importante consultare il vostro veterinario di fiducia per ottenere una diagnosi accurata e una terapia appropriata.
Toxoplasmosi nel gatto e donne in gravidanza
Le donne in gravidanza non precedentemente esposte al Toxoplasma gondii sono particolarmente a rischio. Se infettate, possono infatti trasmettere il parassita al feto con possibili complicazioni e prognosi serie. È pertanto essenziale che le donne in gravidanza evitino il contatto diretto con le feci del gatto e prendano tutte le precauzioni menzionate sopra, come indossare guanti quando praticano giardinaggio ed evitare di consumare carne cruda o poco cotta.
Tuttavia, gli esperti ritengono inutile che una futura mamma si separi dal suo adorato gatto, anche se la tentazione è forte a volte. L’importante è raddoppiare l’attenzione sull’igiene: pulendo la lettiera dell’animale ogni giorno, proteggendosi con guanti o, meglio ancora, affidando quest’operazione ad altre persone. È poi essenziale lavarsi bene le mani tutte le volte che si accarezza il micio. Si potrebbe anche pensare di tenere il gatto in casa, se non è un animale abituato a uscire molto e che possa quindi risentirne.
Per non rischiare che il gatto venga contaminato dal parassita meglio rinunciare a dargli da mangiare carne cruda. Un gatto che sta in casa, che non esce e mangia crocchette, ha pochissime probabilità di essere un portatore del parassita.
I rischi e le conseguenze per le donne incinte
Se una donna incinta contrae la toxoplasmosi, il parassita può attraversare la placenta e infettare il feto, portando a:
● Aborto spontaneo: interruzione prematura della gravidanza.
● Morte fetale: il feto può morire in utero.
● Danni neurologici fetali: il neonato può nascere con gravi problemi di salute come idrocefalia (accumulo di liquido nel cervello), calcificazioni intracraniche, convulsioni, retinocoroidite (infiammazione della retina e della coroide dell’occhio), microcefalia, disfunzioni motorie, nonché problemi cognitivi e ritardi nello sviluppo.
La toxoplasmosi nel gatto è un tema che merita attenzione e consapevolezza. Tuttavia, con le giuste precauzioni, il pericolo per gli esseri umani può essere minimizzato. Prendersi cura della salute del vostro gatto non solo garantisce il suo benessere ma protegge anche tutta la vostra famiglia.
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