La castrazione del cane maschio

La castrazione del cane maschio, detta orchiectomia, è un intervento chirurgico di routine che comporta la rimozione dei testicoli, portando all’eliminazione della produzione di spermatozoi e alla drastica riduzione del testosterone.

L’operazione: orchiectomia vs castrazione chimica

Proteggere la ferita

Questo tipo di operazione viene eseguito in anestesia generale: il cane viene sedato e addormentato completamente per evitare dolore e movimenti. Una volta che l’animale è anestetizzato e stabilizzato e i suoi parametri vitali monitorati, il veterinario prepara la zona chirurgica rasando e disinfettando l’area intorno allo scroto, poi procede come segue:

  • Incisione chirurgica: il veterinario pratica una piccola incisione cutanea appena davanti allo scroto (approccio pre-scrotale). Attraverso questa apertura, si accede ai testicoli nella loro sede.
  • Estrazione e legatura: i testicoli vengono delicatamente estratti attraverso l’incisione, uno a uno. Si procede alla legatura dei vasi sanguigni e del funicolo spermatico associati a ogni testicolo, in modo da prevenire sanguinamenti significativi. Dopo aver bloccato la vascolarizzazione, il veterinario asporta chirurgicamente entrambi i testicoli.
  • Sutura della ferita: una volta effettuata la rimozione dei testicoli, la ferita chirurgica viene richiusa con punti di sutura, spesso riassorbibili. In alcuni casi si applicano punti intradermici o collanti chirurgici per minimizzare le suture esterne.
  • Risveglio e monitoraggio: terminato l’intervento, che di per sé è di breve durata, generalmente 15-20 minuti circa, si interrompe la somministrazione dell’anestetico e si monitora il cane durante la fase di risveglio. Il cane viene tenuto in osservazione fino a quando si è ripreso abbastanza dall’anestesia per tornare a casa in sicurezza.

Nel periodo post-operatorio il cane deve riposare e indossare un collare elisabettiano per evitare di leccare la ferita o i punti di sutura. La castrazione del cane maschio è considerata una procedura relativamente semplice e a basso rischio, ma come per qualsiasi intervento chirurgico esistono possibili complicanze (infezioni della ferita, emorragie, reazioni all’anestesia), che il veterinario discuterà con voi a monte.

Esiste anche un altro tipo di operazione: la castrazione chimica o farmacologica. Questa opzione prevede l’uso di farmaci che sopprimono la funzione riproduttiva del cane maschio: in pratica vengono utilizzati ormoni sintetici che interrompono la produzione di testosterone e spermatozoi. L’esempio più comune è un impianto sottocutaneo a base di deslorelina, un farmaco che rilasciato lentamente induce una soppressione dell’attività testicolare. La procedura è semplice: il veterinario inserisce l’impianto, che è simile a un microchip, sotto la pelle dell’animale, tipicamente nella zona del collo, senza necessità di anestesia generale né chirurgia. Dopo alcune settimane, il farmaco induce uno stato di infertilità temporanea nel cane.

Questo tipo di intervento produce effetti reversibili e di durata limitata: in genere, l’impianto garantisce 6-12 mesi di soppressione ormonale, durante i quali il cane non manifesta impulsi all’accoppiamento e non è fertile. Trascorso questo periodo, se desiderate prolungare l’effetto, bisogna sostituire o ripetere il trattamento. Poiché la castrazione farmacologica mima gli effetti ormonali della castrazione chirurgica, ovvero l’abbassamento del testosterone, senza la rimozione dei testicoli, quando l’effetto del farmaco giunge al termine, l’attività riproduttiva può riprendere. Questa opzione viene talvolta consigliata dal veterinario per valutare in anticipo gli effetti della castrazione su un cane (ad esempio sul comportamento o sulla prostata) prima di procedere con l’operazione chirurgica permanente.

Un’altra opzione meno comune è la vasectomia, che consiste nella recisione o legatura dei dotti deferenti, i condotti che trasportano gli spermatozoi. La vasectomia rende sterile il cane mantenendo però intatti i testicoli e la produzione ormonale. Questa tecnica in veterinaria è raramente utilizzata rispetto all’orchiectomia tradizionale, proprio perché non offre i benefici correlati alla riduzione del testosterone (ad esempio sul controllo di alcune malattie ormono-dipendenti). Per riassumere, la differenza fondamentale tra castrazione chirurgica e chimica risiede nella permanenza degli effetti: la chirurgica è definitiva, mentre la chimica è temporanea e richiede manutenzione periodica. Ponderate la scelta tra le due opzioni insieme al veterinario in base agli obiettivi, permanenti o meno, nonché allo stato di salute del cane.

A quale età si castrano i cani?

Non esiste un’età universale valida per tutti i cani (e le cagne), ma si possono seguire alcune linee guida generali per individuare il momento migliore:​

  • Cani di piccola taglia: per razze toy o mini, la castrazione può essere effettuata intorno ai 6-7 mesi di età, quando il cucciolo si avvicina alla maturità sessuale.​
  • Cani di taglia grande o gigante: è consigliabile attendere che la crescita sia pressoché completata, solitamente tra i 12 e i 18 mesi di vita, perché il testosterone contribuisce allo sviluppo fisico e una castrazione precoce potrebbe interferire con lo sviluppo osseo e aumentare pertanto il rischio di problemi articolari.​

Fino a quando è possibile castrare un cane maschio?

Non esiste un limite di età oltre il quale la castrazione sia sconsigliata a priori. Anche un cane anziano può essere sottoposto a orchiectomia, soprattutto se vi sono motivazioni mediche, come il trattamento di un tumore testicolare o di una prostatite cronica. È importante valutare attentamente lo stato di salute generale prima di procedere, eseguendo esami pre-operatori per assicurarsi che l’anestesia e la chirurgia possano avvenire in sicurezza.​

In caso di problemi di salute che aumentino il rischio anestesiologico, il veterinario potrebbe consigliare alternative, come la castrazione chimica, o terapie conservative. La decisione deve essere presa valutando il rapporto rischio/beneficio per il benessere del cane (o della cagna in caso di sterilizzazione).

Pro e contro della castrazione

Come abbiamo appena detto, la castrazione del cane maschio può essere effettuata tramite orchiectomia o attraverso metodi chimici/farmacologici. Entrambe le procedure presentano vantaggi e svantaggi, che variano in base alla razza e alle esigenze specifiche dell’animale e che abbiamo riassunto di seguito:

Orchiectomia

VANTAGGI

SVANTAGGI

Sterilità permanente: elimina definitivamente la capacità riproduttiva.

Intervento invasivo: richiede anestesia generale e comporta rischi chirurgici.

Riduzione di comportamenti indesiderati: diminuzione di aggressività, marcatura territoriale e vagabondaggio.

Possibile aumento di peso: diminuzione del metabolismo e aumento dell’appetito.

Prevenzione di patologie: annulla il rischio di tumori testicolari e riduce le problematiche prostatiche.

Alterazioni del mantello: in alcune razze, possono verificarsi cambiamenti nella qualità del pelo.

Castrazione chimica o farmacologica

VANTAGGI

SVANTAGGI

Procedura non invasiva: non richiede chirurgia né anestesia generale.

Durata limitata: necessita di ripetizione periodica per mantenere l’effetto.

Effetto temporaneo: utile per valutare l’impatto della castrazione sul comportamento prima di una decisione definitiva.

Possibili effetti collaterali: reazioni locali nel sito di iniezione o alterazioni comportamentali temporanee.

Reversibilità: al termine dell’effetto del farmaco, la fertilità può essere ripristinata.

Costo cumulativo: nel lungo periodo, può risultare più costosa rispetto alla chirurgia.

Come cambia il cane dopo la castrazione?

La castrazione di un cane maschio comporta una serie di cambiamenti sia sul piano comportamentale che su quello fisico, influenzati principalmente dalla riduzione dei livelli di testosterone, che possono variare in base alla razza e alle caratteristiche individuali del cane.

Uno degli effetti più evidenti della castrazione è la diminuzione dei comportamenti legati all’istinto e agli impulsi sessuali. I cani castrati tendono a mostrare una riduzione della marcatura territoriale con l’urina e una minore propensione al vagabondaggio in cerca di femmine in calore. Ad esempio, un Beagle, noto per la sua natura curiosa e indipendente, potrebbe diventare meno incline ad allontanarsi da casa dopo la castrazione. Inoltre, la castrazione può influenzare l’aggressività: cani che mostrano comportamenti aggressivi nei confronti di altri maschi possono manifestare una diminuzione di tali atteggiamenti dopo l’intervento. Tuttavia, è importante notare che la castrazione non è una soluzione universale per tutti i problemi comportamentali. Ad esempio, in alcune razze, come il Jack Russell Terrier, l’aggressività può essere influenzata da fattori genetici e ambientali, e la castrazione potrebbe non avere un impatto significativo.

Dopo la castrazione, molti cani mostrano un aumento dell’appetito e una diminuzione del metabolismo, il che può portare a un incremento di peso se non si adottano misure adeguate. Razze come il Labrador Retriever, già predisposte all’obesità, richiedono una particolare attenzione alla dieta e all’esercizio fisico post-castrazione per mantenere un peso sano.

Un altro cambiamento fisico osservato in alcune razze riguarda la qualità del mantello. In cani a pelo lungo, come il Cocker Spaniel inglese, si può verificare una crescita più folta del sottopelo, rendendo il mantello più denso e richiedendo una maggiore cura nella toelettatura.

È essenziale considerare le peculiarità di ogni razza quando si valuta l’effetto della castrazione. Ad esempio, nei cani di taglia grande, come il Pastore Tedesco, la castrazione precoce potrebbe influenzare lo sviluppo delle articolazioni, aumentando il rischio di displasia dell’anca. Pertanto, è spesso consigliato attendere che il cane abbia raggiunto la maturità scheletrica prima di procedere con l’intervento.

Quanto costa sterilizzare un cane adulto e un cucciolo?

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Il costo della castrazione di un cane, adulto o cucciolo, in Italia si basa su molteplici fattori, tra cui la taglia dell’animale e la clinica scelta. In generale, per un cane maschio, i prezzi oscillano tra i 100 e i 250 euro. La castrazione chimica, che prevede l’utilizzo di farmaci per inibire temporaneamente la fertilità del cane, ha un costo che si aggira intorno ai 100 euro. Tuttavia, poiché l’effetto è temporaneo, potrebbe essere necessario ripetere il trattamento periodicamente, aumentando così il costo complessivo nel tempo.

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Quanto ci mette un cane a riprendersi dopo la castrazione?

Il tempo di recupero post-operatorio della castrazione può variare a seconda di una serie di elementi, tra cui l’età del cane, la salute generale e la presenza di condizioni mediche preesistenti.​

Nei cani adulti sani, il periodo di convalescenza dopo la castrazione è generalmente breve: molti cani riprendono le loro normali attività entro 5-10 giorni dall’intervento. Durante questo periodo, è fondamentale limitare l’attività fisica per evitare tensioni a livello della ferita e garantire una guarigione ottimale.​

La presenza di patologie come il diabete può influenzare significativamente il processo di recupero, in quanto compromette la capacità del corpo di riparare i tessuti, rendendo la guarigione delle ferite più lenta e aumentando il rischio di infezioni. Pertanto, un cane diabetico potrebbe necessitare di un periodo di recupero più lungo rispetto a un cane sano. È essenziale monitorare attentamente la glicemia e seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario per gestire sia il diabete che la cura post-operatoria.​ Analogamente, cani affetti da altre condizioni croniche, come insufficienza renale o cardiopatie, possono necessitare di un’attenzione particolare durante il recupero. La compromissione di organi vitali può rallentare la guarigione e aumentare la suscettibilità a complicazioni. In questi casi, il veterinario potrebbe prescrivere terapie aggiuntive o modificare il protocollo post-operatorio per garantire un recupero sicuro.​

I cuccioli tendono a recuperare più rapidamente rispetto ai cani adulti dopo la castrazione. Grazie alla loro maggiore capacità rigenerativa e al metabolismo accelerato, la guarigione delle ferite nei cuccioli avviene spesso in tempi più brevi. Tuttavia, è cruciale garantire che i cuccioli non si impegnino in attività eccessivamente vigorose durante la convalescenza, poiché la loro energia potrebbe portarli a compiere sforzi non appropriati per una corretta guarigione.​ Nei cani adulti, specialmente quelli di età avanzata, il processo di recupero può invece essere più lento. Con l’invecchiamento, la capacità di rigenerazione dei tessuti diminuisce e possono essere presenti altre condizioni mediche che influenzano la guarigione. Pertanto, è consigliabile monitorare attentamente i cani anziani durante la fase post-operatoria e adottare misure preventive per evitare complicazioni.

Come gestire la ferita

Una corretta gestione della ferita è fondamentale per prevenire infezioni e garantire una guarigione ottimale; in generale è essenziale impedire al cane di leccare o mordere la zona dell’incisione (l’uso di un collare elisabettiano può essere utile a questo scopo). Durante la convalescenza, è importante che il vostro cane eviti movimenti bruschi o salti che possono compromettere la guarigione della ferita.​ Infine, seguite le indicazioni del veterinario riguardo alla pulizia della zona operata.

Consiglio Santévet

Se il vostro cane non sopporta il collare, potete ricorrere a indumenti protettivi specifici per cani, come body post-operatori. Questi capi coprono la zona dell’incisione, impedendo al vostro animale domestico di leccare o graffiare la ferita e offrono un’alternativa più confortevole. Inoltre, proteggono la ferita da agenti esterni, riducendo il rischio di infezioni. Non dimenticate di verificare che l’indumento sia della taglia corretta e che non eserciti pressione sulla zona operata.

E la sterilizzazione del cane femmina?

La sterilizzazione del cane femmina è un intervento chirurgico che prevede l’asportazione delle ovaie o delle ovaie e dell’utero per prevenire gravidanze indesiderate e ridurre il rischio di patologie riproduttive. L’intervento contribuisce anche al controllo della popolazione e al miglioramento della qualità della vita della cagna.​